mercoledì 25 maggio 2011

Nobody's wife

Stasera ho incontrato il mio dirimpettaio. E' una persona che cerco di evitare, ma stasera mi era impossibile aggirarlo dato che si è messo dietro la mia macchina ad aprire il garage mentre io aspettavo di poter fare manovra.
In realtà oggi è stato il primo "contatto" che abbiamo mai avuto da quando si è trasferito qui col figlio (a giorni alterni) circa due anni fa. Comunque provo un forte senso di disprezzo verso di lui.
Una sera di fine estate ho sentito la sua ex moglie arrivare sotto casa e urlare alla sua nuova compagna le peggiori cose che una donna può dire. Erano urla di odio, disprezzo e cattiveria, che nascondevano un dolore che pian piano mi straziava. All'inizio ho pensato alle classiche sceneggiate, ma dopo pochi minuti ho pensato che una donna deve essere davvero ferita per arrivare ad umiliarsi così. Davanti ad un figlio oltretutto.
La cosa peggiore è stato sentire "l'altra" rispondere con altrettanta cattiveria, quando NON poteva assolutamente permetterselo, e lui, il fedifrago, starsene zitto a godersi la scena.
Ma che uomo sei?
Per me non era un periodo facile, e sentire quelle urla mi ha stretto talmente tanto il cuore che avrei voluto scendere e mettermi a gridare insieme a lei, contro quella lì.
Stasera, mentre aspettavo che il cretino si spostasse dalla mia traiettoria ho pensato che una donna non si merita di stare così, avrei voluto scendere e chiedergli il perchè. Insomma, l'amore può finire, i matrimoni falliscono un giorno sì e l'altro anche, ma perchè, perchè fare come ha fatto lui?
Schifo.

martedì 24 maggio 2011

Truly Madly Deeply

I want to stand with you on a mountain.
I want to bathe with you in the sea.
I want to lay like this forever.
Until the sky falls down on me...


E' esattamente quello che vorrei ora.
E sempre.

mercoledì 18 maggio 2011

Piccoli già grandi

Sono passati quasi due anni da quando mi ha detto che si sarebbe sposata. E al momento mi aveva preso veramente alla sprovvista. I pensieri sono stati, in successione: è pazza, non ha capito a cosa sta andando incontro, è pazza, non ragiona, è pazza, cazzi suoi, è pazza, però è felice, è pazza comunque.
Ora il momento è quasi arrivato. E ci si organizza. Ci si organizza sul serio.
E allora vuol dire che siamo proprio arrivati a quel momento.
Eppure nella mia testa siamo ancora così piccole, così giovani, così inesperte, così bisognose di capire come va il mondo. Così, da non poter affrontare la vita vera.
Poi penso a mia madre, che alla mia età era già (felicemente) sposata, con una casa (ma senza un lavoro fisso. Sì, all'epoca si poteva.), alla ricerca di un figlio. E allora penso a me, che a quasi ventisei anni ho trovato a malapena un lavoro (ovviamente non definitivo), posso solo sognarmi una casa mia, e il matrimonio (non) lo vedo così lontano.
Infondo non siamo più così piccole.
Infondo ci siamo.
Infondo è il nostro momento.
..e sebbene sia semrpe stata io quella precoce tra le mie amiche, questa volta sarà lei a fare per prima il grande passo. E' un passo importante, soprattutto perchè con questo matrimonio cambierà proprio tutto nella sua, e anche nella nostra, vita.
Dopo tanto tempo di scetticismo io ci credo nella sua decisione, vera e reale. Niente colpi di testa, ma un percorso che ha intrapreso.
E mentirei dicendo che non provo nessun tipo di invidia. Invidio la sua sicurezza, invidio la sfrontatezza di aver deciso di fare questa cosa nonostante le difficoltà oggettive che le si sono poste davanti e poi, sì, invidio anche il suo abito da sposa.
Io non so se mi sentirei pronta, non credo. Ma questo per me è il primo vero segno tangibile della nostra crescita. Siamo capaci di affrontare una Laurea, un lavoro, imprevisti della vita, e adesso anche un matrimonio.
Nella mia testa però saremo sempre quelle che alla domenica pomeriggio vanno in bicicletta nper la campagna, sognando di comprare quella cascina abbandonata, ristrutturarla, costruire una piscina nell'aia e vivere tutte insieme.
Ma non è mai stato e mai sarà così.
Capita.
Ma ormai ci siamo.
Ormai siamo grandi.

martedì 10 maggio 2011

I just don't know what to do with myself

27.05.2010
[Interno. Cucina, casa mia]
[Amica e me]

- Allora..com'è andata?
- Bene
- Ci sei riuscita?
- Ehm..no..
- E adesso?
- E adesso non lo so.
- Ma ti piace?
- Eh..non lo so.
- Ma ci uscirai ancora?
- Eh..non lo so.
- Ma come siete rimasti?
- Eh..ci siamo detti che ci saremmo sentiti.
- E adesso?
- Oh..ti ho detto che non lo so, però è strano.

10.05.2011

Ora è tutto così chiaro, invece.

martedì 3 maggio 2011

It's a long way to the top

C'è chi dice che il giorno più bello della settimana sia il venerdì. Perchè è l'ultimo giorno di lavoro, si riesce a sentire il profumo del weekend, ma nop ancora assaporarne appieno il gusto. Si freme all'idea della domenica, che ancora si vede lontana.
E' l'idea dell'attesa che piace. L'idea di essere vicino, vicinissimo, a qualcosa che ci piace, che vorremmo già qui, ma che non sta svanendo, perchè deve ancora arrivare.
E' questa sensazione di subbuglio allo stomaco che ci fa scalpitare.
E infondo ne godiamo. Perchè sappiamo che quando il venerdì sarà finito, inizierà il sabato, che per qualche strana regola dell'universo, passerà in un batter d'occhio, e saremo già a domenica. E anche lei seguirà quella legge per cui quando apriremo gli occhi sarà già quasi lunedì.
E dè vero. E' l'attesa il motore di tutto.
L'attesa ci eccita.
Ma a volte non se ne può più di aspettare.
Vorrei tutto e subito. Ora. Adesso.
Basta.