venerdì 4 febbraio 2011

Never be the same again

Qui si cresce. O per lo meno ci si prova. Lunedì si inizia con una nuova esperienza. Il LAVORO.
Una cosa "da grandi". Una cosa che avevo sempre guardato da lontano e con una certa diffidenza, ma che ultimamente volevo con tutte le mie forze. E finalmente c'è.

Le reazioni sono state le seguenti: gioia, felicità, senso di realizzazione, ansia da prestazione, paura, terrore. Adesso siamo ancora fermi all'ultima. E' strano. Si sta insinuando in me quella sensazione che avevo provato anche a pochi giorni prima della Laurea, l'anno scorso. C'è la consapevolezza di avere raggiunto un obiettivo, quindi sono fiera di me; ma allo stesso tempo c'è il timore di non farcela. La mia vecchia amica "sfiducia in me stessa" mi fa ciao con la manina.

Però stiamo diventando grandi e quindi bisogna saper superare anche questo. E quindi sto crescendo. Credo e spero. Poi ci sono piccolo regressioni. E poi ci sono situazioni che io proprio non so affrontare in maniera matura.

Si dice che crescendo si iniziano a vedere le sfumature, che se nella gioventù è tutto o bianco o nero, con la matirità si inizia ad intravedere il grigio. A me il grigio non piace. Ho solo un maglione grigio e un paio di ballerine grigie. Questa è la riprova che a me il grigio non piace. Io sono ancora per il bianco o il nero. Quindi non mi sorprendo che certe cose io non riesca ad affrontarle come il manuale della brava-ragazza-che-ha-superato-i-venticinque-dovrebbe-comportarsi. Forse riesco a vedere il bianco sporco e il nero opaco, ma al grigio non ci sono ancora arrivata.

Sforzandomi posso forse arrivare al rosso sangue.

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